
TED Circle: dal consumo all’economia circolare
Il tema del mese di marzo del TED Circle è stato Consumption, what’s your function? Come TEDxFirenze abbiamo raccolto la sfida e deciso di affrontare questo argomento sotto un punto di vista particolare insieme ad un ospite. Ci ha accompagnato nella discussione Lorenzo Sciadini: consulente, formatore e coach professionista ICF. È fondatore di CircularCamp, un progetto per la transizione alla economia circolare attraverso le banche di comunità e recentemente è stato direttore scientifico di Recò Festival Internazionale della Economia Circolare di Prato.
Insieme abbiamo guardato il TED talk We can recycle plastic di Mike Biddle, ingegnere che si è focalizzato su trovare un modo per riciclare le plastiche complesse. un talk di ben 10 anni fa che ha suscitato nei partecipanti emozioni diverse: da un lato una speranza verso un metodo possibile per riciclare la plastica, dall’altra sconforto per il fatto che nell’arco di questo periodo non sembra sia cambiato molto.
Lorenzo ci ha sfidato a ribaltare il nostro punto di vista: ci preoccupiamo dell’ambiente e degli animali, che è sicuramente importante e giusto, ma forse dovremmo preoccuparci anche, se non prima, di noi stessi, di quello che abbiamo in casa e dei rischi a cui siamo esposti (come ingerire microplastiche equivalenti ad una carta di credito al mese a causa delle mascherine che indossiamo).
La discussione si è poi spostata sul riciclaggio. Per il terzo anno consecutivo l’Italia si è confermata il primo paese in Europa nel campo del riciclo. Lo rivela il terzo “Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia 2021”, preparato dal CEN-Circular Economy Network (la rete promossa dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile assieme a un gruppo di aziende e associazioni di impresa) e da Enea. Sommando i punteggi di ogni settore dell’economia circolare – aree della produzione, consumo, gestione circolare dei rifiuti, investimenti e occupazione nel riciclo, riparazione e riutilizzo – l’Italia risulta prima con 79 punti, seguita dalla Francia con 68, dalla Germania e Spagna con 65 e dalla Polonia con 54.
Questo primato non deve però renderci felici. Per il Circularity Gap Report, che misura la circolarità dell’economia mondiale, siamo passati da una percentuale del 9,2% nel 2017 ad un tasso di circolarità dall’8,6% di oggi. Questo dato deve invitarci a riflettere e aprire gli occhi sulle tante attività che svolgiamo. Possiamo utilizzare le borracce e fare plogging nel nostro tempo libero, ma sono piccole azioni, serve un cambiamento deciso da parte delle aziende, grandi e piccole, ma anche governance e politiche mirate.
Si parla sempre più spesso di economia circolare, di green, di transizione ecologica, ma è tutto buono? Serve una tassonomia chiara dove la semplificazione viene messa da parte per privilegiare la complessità di questi temi e sviluppare consapevolezza in ognuno di noi. Noi consumatori dobbiamo essere sempre più attenti e preparati.
In conclusione del Circle ci siamo chiesti da quali elementi dobbiamo ripartire per creare questa consapevolezza intorno all’economia circolare. Non possiamo essere tuttologi per questo è importante individuare fonti attendibili su cui costruire concezioni solide, maggiore formazione ed educazione su queste tematiche e come dice TED: “Only good science”.
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